Anni di giovinezza, vita di voluttà ...
come ne scorgo chiaramente il senso.

Quanti rimorsi inutili, superflui ...

Ma il senso mi sfuggiva, allora.

Nella mia giovinezza scioperata
si formavano intenti di poesia,
si profilava l'ambito dell'arte.

Perciò così precari i miei rimorsi!
E gl'impegni di vincermi e mutare,
che duravano, al più, due settimane.


Costantino Kavafis

domenica 7 agosto 2011

Argomentazioni ad hoc



- Questo libro, contiene la verità in ogni sua parte, giusto?
- Si, è vero.

- A lei piaciono i gamberi?
- Bè, a dire il vero si.

- Perchè nel Levitico, giusto un paio di righe prima di GIACERE CON IL MASCHIO E' UN ABOMINIO, dice che è un abominio anche mangiare i crostacei. I gamberi sono crostacei, no?
- E qual'è il punto giovanotto?

- Il punto è che se lei può mangiare i gamberi, io posso succhiare il caz*o.
- Figliolo, tu sei traviato. Devi accettare Gesù.

- Oh, io accetto Gesù, è con gli stronzi come lei che ho qualche piccolo problema.

sabato 6 agosto 2011

Una gionata particolare ( Monologo di Tognazzi al telefono )


Eppure ci dovrei essere abituato, fin da ragazzo, o isolato o solo! Che poi... è la stessa cosa.

Ma certo che conti! Solo che è tutto così assurdo. Secondo loro dovremmo sentirci in colpa. Oggi stavo... come si dice... stavo per commettere una sciocchezza. Mi ha salvato l'arrivo di una che abita qui vicino.

No, è sicuro, la vita, qualunque sia, vale la pena di essere vissuta, si dice così. E poi arriva sempre un pappagalletto a ricordarcelo. Solo che oggi per me è una giornata particolare, lo sai? È come in un sogno quando... quando vuoi gridare e non ci riesci perché ti manca il respiro! Però ho voglia di parlare! Parlare! Parlare!

Te ne accorgi vero? Oppure che ti devo dire? Scendere nella strada, fermare il primo sconosciuto e raccontargli tutti i fatti miei, ma fino a spaventarlo! A scandalizzarlo! A menargli, sì!, a fargli del male! Qualunque cosa, piuttosto che stare solo in questa casa che odio.

Non dici niente? Pronto? Marco! E parla, ca**o! Ma di' qualcosa!

Ma quello che vuoi... non lo so, parla del tempo, di sport, di un libro che stai leggendo!

...scusami. Sì, lo so quello che senti anche tu.

No, no... lo sai che non possiamo vederci. E poi, forse sarebbe anche peggio. Senti, quando si è scoraggiati bisogna trovare la forza di reagire, e subito, se no... non c'è niente da fare e sei fregato! Capisci?

...senti! Perché non ci ridiamo sopra? Eh? Senti... piangere si può fare anche da soli, ma ridere bisogna essere in due! Ti ricordi quella volta a Ostia con quello lì del cocomero?

Ma ridi, Marco, ti prego, ridi! ...che amico triste mi sono scelto. Sai cos'è che mi peserà di più? La tua mancanza. Curati. Fammi sapere della tua salute.

Sì, appena succede ti richiamo. Ciao. Pensami quando vuoi.

martedì 2 agosto 2011

Il suono di Diamante


Diamante dai mille colori
Offri i suoni del tuo mondo
E qui, niente disturba
La quiete di un sognatore stanco.

Le stelle, che con le loro luci
Illuminano i sussuri delle onde
Rendono adesso al poeta
Il silenzio, la pace.

Anche solo un battito è amore


Quando ci sei tu, rendi
All'uomo ogni respiro
Più dolce, fermenti
I giorni con vita,
Le notti con quei sogni
Presto reali nell'avverarsi
Alba e mattino.

Fai sognare la vita
A molti, ma puoi
Vedere anche me?

Cercami dove l'aria
E' affanno,
Inseguimi negli squarci
Di buio dormienti,
Trovami nella stanza
Insonne che brucia
Di tormento,
Per ridestare il cuore.

Basterà che un battito
In più, s'accenda
Nel pensiero, per me
Come per tutti quelli
Che elemosinano amore.

lunedì 18 luglio 2011

Questo sono


Una roccia
Sotto il sole:
Questo sono
Questo sarò.

Il calore che dai
Mi porta i ricordi
Del tempo, e il volto
Che mostri lontano
Uccide, uccide,
Nell'illudermi
Del tuo tocco.

Questo sono:
Una pioggia caduta
Di notte, un sognatore
Notturno in cerca
Di luce, staccato
Dalle comete che ti
Volevano abbracciare.

I tuoi raggi
Colpiscono spietati
Sulla sabbia che
Hai fatto di me.
Perché neanche
Una nuvola ti separa
Da quel che sono,
Da quel che sarò:

Sabbia sgretolata,
Perché sfiorata
Da quel distratto sguardo.

martedì 7 giugno 2011

Chi siete?



Cos'è, una voce?
Tremolii di buio
Scioglietevi, diradatevi
Di luce e datemi
Quei mormorii di
Vita, di parole
Che non svaniscono
Nel vento.

Chi siete? Riempitemi
Almeno un vuoto
Con il pensiero
Di chi, sa come
Regalare amore.

Fatemi trovare un uomo,
L'uomo forte che
Sa come si
Sogna insieme.
Sei tu la voce?
Sei arrivato
Fino a me?

O mente sciocca,
Non c'è nessuno.
Odo solo poesia.

Oggi, più di ieri




O dio, piangi per
Noi, questa pioggia
Calda di parole?

Illudici almeno
Che nel domani
Troveremo un senso,
Un segno del
Filo a noi
Invisibile.

Un senso nel calore
Di un abbraccio,
Nelle carezze di
Un amico, che
Cerca il mio medesimo
Conforto.

Dove finiscono
Le tue lacrime?
Cedile a me,
A tutti, a chi
Non sa vederti
Neanche nello splendore
Del giorno, nello stupore
Del tramonto.

Perchè anche oggi
Siamo soli
Più di ieri,
Più di sempre,
Sempre così soli.

Alla vita



Fermati pensiero!
Non tornare a
Come fosti, a chi
Riusciva a coglierti
Puro, con lo sguardo.

Non voltarti!
Fa del futuro
La tua ragione,
Pensa e guarda
Sempre la vita.

La memoria, il ricordo
Dimenticale. Loro
Sanno bene come
Ucciderti i giorni.

venerdì 3 giugno 2011

Le tue labbra




Le tue labbra
Non le avrò!

Ricordale nel tempo
O notte,
Segnale, seguile
Nei sogni di sereno,
E col pensiero
Nutrimi del
Nettare, e del
Profumo che
Il buio porterà
Con sè.

Le tue labbra
Non le avrò.

Che almeno un
Fiore, mi porti
Sulle ali,
Il petalo purpureo
Di quella pelle
Pura, che mi
Chiede ogni
Volta amore.

giovedì 2 giugno 2011

Dove andate?



Sono una pioggia
Incauta, di passioni
Ira e amore.

Perchè sono?
Neanche un filo
Si dipana dalle
Mie mani,
Niente, nessuno
Si nutre di
Tempeste.

Dove andate?
Dove vai?

Lotto e lascio
Sanguinare dalle mani
Fuoco, e colgo
Carmi di calore,
Versi e poesie
Dalle vene, dai polsi
Che respirano
Per voi, per te.

Dove andate?
Dove vai?

Sono una bolla
D'acqua, vuota
Di chiunque
Sola, libera dal
Sole, incastrata
Solo a un vento
Gelido d'estate.